OSTEOPOROSI
L'osteoporosi è la rarefazione del tessuto osseo calcificato che
determina, nel lungo periodo, fratture patologiche. Si definisce soglia
di frattura, quel valore minimo di massa ossea, al dì sotto del
quale, si può verificare una frattura spontanea o durante uno
sforzo fisico od a causa di un trauma, anche lieve. Poiché
l'uomo, tra i 40 ed i 70 anni, perde dal 15% al 20% della sua massa
ossea, mentre la donna, a causa della menopausa, ne perde circa il 40%,
questa situazione la fa avvicinare pericolosamente, anche in condizioni
strettamente fisologiche, alla soglia di frattura e spiega il
perché l'osteoporosi sia una patologia squisitamente femminile.
In pratica si distinguono due tipi principali di osteoporosi:
l'osteoporosi post-menopausale:
- colpisce le donne dopo i 50 anni
- interessa prevalentemente l'osso trabecolare (vertebre)
- è caratterizzato da crolli vertebrali, ma anche dalla
frattura dell'omero
- il deficit ormonale (estrogeni) riveste un ruolo primario
l'osteoporosi senile:
- si evidenzia soprattutto dopo i 70 anni
- il rapporto uomo/donna è di 1:2
- colpisce soprattutto le ossa lunghe
- sono frequenti le fratture del collo femorale
- è presente deficit di calcio e vitamina D.
Consigli per prevenire o limitare l'osteoporosi
- combattere il sovrappeso e l'obesità che aggravano il
carico meccanico sulle ossa e le articolazioni, con una dieta
appropriata e con dell'esercizio fisico regolare
- evitare la vita sedentaria, aumentando l'attività fisica
- se si è costretti a letto, evitare l'immobilità
- aumentare l'assuzione alimentare di cibi ricchi di calcio (latte,
latticini, formaggi freschi ed altri prodotti caseari), limitando, al
contempo, l'assunzione di quelli ricchi in acido fitico, ossalico ed in
fosforo inorganico (legumi, frutta secca, ortaggi, cibi in scatola,
insaccati o fermentati)
- limitare i cereali, i farinacei, gli alimenti integrali o ricchi
in fibre, poiché, interferiscono con l'assorbimento intestinale
del calcio; la crusca è, pertanto, sconsigliata
- favorire l'esposizione della cute al sole, per la sua favorevole
influenza sui processi metabolici della vitamina D
- da evitare le applicazioni di calore in tutte le sue forme:
radarterapia, ultrasuoni terapia, raggi infrarossi, in quanto aumentano
il riassorbimento osseo
- utili, invece, la magnetoterapia in quanto stimola la
neoapposizione ossea e le correnti interferenziali per l'effetto
eccito-motorio sul muscolo e conseguentemente sull'osso
- da ritenere indifferenti: le correnti diadinamiche, la
ionoforesi, la laserterapia
- tra le cure termali, sono da ritenere utilii, nell'osteoporosi
post-menopausale, i bagni salso-iodici, le cui acque svolgono azione
estrogenica, stimolando l'attività dell'asse
ipofisi-surrene-ovaio.