Nella maggior parte dei casi, è una malattia lenta, progressiva ed indolore che spesso colpisce entrambi gli occhi, generalmente uno dopo l'altro. Una volta fatta la diagnosi di Degenerazione maculare senile, possono passare anche dieci anni prima che si abbia una perdita della visione considerevole. Anche se il danneggiamento delle cellule della macula può non avere luogo fino all'età di 60-70 anni, le misure preventive dovrebbero iniziare molto tempo prima.
La forma "secca", responsabile del 90% dei casi, compare quando piccoli depositi essudativi di colore giallognolo - drusen - iniziano ad accumularsi sotto la macula. Questi depositi, insieme alla mancanza di nutrienti appropriati, determinano il graduale deterioramento delle cellule della macula sensibili alla luce (coni e bastoncelli), causando solitamente una distorsione della visione nell'occhio colpito dalla malattia e, in seguito, anche nell'altro.
Generalmente, la forma "secca" non causa una perdita totale della visione necessaria per attività quali la lettura. E' importante tenere sotto stretto controllo la progressione della forma secca, perché spesso può evolvere verso quella più grave, di tipo umida.
La forma "umida" è responsabile del 10% dei casi. Si verifica quando iniziano a formarsi a livello della retina nuovi capillari sanguigni anomali. Spesso si ha la rottura di questi capillari e la conseguente fuoriuscita di sangue ed altri liquidi che danneggiano la macula, causando una repentina e grave perdita della visione. La Degenerazione maculare umida può comparire anche in persone già colpite da quella secca e determina una grave riduzione visiva nella maggior parte dei casi.
La Degenerazione maculare è una condizione estremamente frustrante che crea notevoli problemi nella vita di tutti i giorni, rendendo difficile leggere, scrivere, guidare e riconoscere i volti. Può risultare difficoltoso vedere le cose sotto una luce solare forte o in situazioni di luce abbagliante. Può diventare anche faticoso l'adattamento dalla condizione di buio a quella di luce.
Età: L'età è il principale fattore di rischio per la Degenerazione maculare senile. In Italia si stima che circa 1/2 milione di persone tra i 50 e i 60 anni, 1 milione tra i 60 ed i 70 anni e oltre 2 milioni con più di 70 anni di età soffrono di una delle due forme, la "secca" e la "umida". Invecchiando il rischio di sviluppare la malattia cresce considerevolmente: la Degenerazione maculare senile colpisce il 30% delle persone con oltre 75 anni.
Dieta e alimentazione: Le cellule sensibili della macula sono estremamente suscettibili al danno dei radicali liberi. Ricerche scientifiche hanno mostrato che persone che assumono basse quantità di antiossidanti - nutrienti presenti negli alimenti che combattono gli effetti negativi dei radicali liberi nell'organismo - corrono maggiormente il rischio di sviluppare la Degenerazione maculare senile. Anche l'alcool può ridurre la quantità degli antiossidanti presenti nell'organismo. Alti livelli di grassi saturi e di colesterolo, oltre ad essere dannosi per i vasi sanguigni, sono anche coinvolti nella produzione di radicali liberi che possono danneggiare la macula.
Luce solare: Le cellule della macula sono molto sensibili alla luce solare. Il danno cellulare dovuto all'esposizione al sole può portare, nel tempo, al deterioramento della macula. In genere, le persone con gli occhi chiari sono più facilmente soggette al danno cellulare indotto dai raggi del sole, così come lo sono quelle che sono state esposte per un periodo prolungato alla luce ultravioletta.Fumo: Uno studio recente ha dimostrato che il fumo, riducendo la quantità di antiossidanti protettivi presenti nell'occhio, aumenta di oltre il doppio il rischio di comparsa della Degenerazione maculare senile.2 Lo studio, infatti, ha evidenziato che la malattia si manifesta con una frequenza più che doppia nelle persone che fumano oltre un pacchetto di sigarette al giorno rispetto ai non fumatori e che il rischio rimane alto anche 15 anni dopo aver smesso.
Ereditarietà: Sebbene la Degenerazione maculare non sia ereditaria, alcuni studi indicano che si può avere un rischio maggiore di sviluppare tale patologia se uno o più parenti prossimi ne soffrono.
Sesso e razza: Una donna di oltre 75 anni ha il doppio di probabilità di sviluppare la Degenerazione maculare rispetto a un uomo della stessa età. Nelle donne anche la menopausa può aumentare il rischio di sviluppare questa condizione, a causa dell'abbassamento dei livelli di estrogeni. Alcuni studi suggeriscono che la terapia ormonale sostitutiva potrebbe avere un effetto protettivo contro la Degenerazione maculare senile, ma sono necessarie maggiori ricerche in questo settore. Diverse ricerche hanno evidenziato, inoltre, una predisposizione genetica alla Degenerazione maculare senile: i soggetti di razza bianca hanno una probabilità più alta rispetto a quelli di razza nera di subire un danno alla vista a causa di questa patologia.
Malattie Cardiache: Anche le persone che hanno la pressione sanguigna elevata o soffrono di cardiopatie possono avere una maggiore probabilità di sviluppare la Degenerazione maculare senile, a causa della ridotta circolazione del sangue a livello degli occhi.
• Portare occhiali da sole quando ci si espone a sorgenti di luce ultravioletta.
• Indossare cappelli con visiera per proteggere gli occhi dai raggi del sole diretti o riflessi.
• Seguire una dieta ricca di frutta e di verdura a foglia verde. Se si è consapevoli di non raggiungere con la dieta un sufficienteapporto dei nutrienti necessari, si può ricorrere ad integratori contenenti quantità bilanciate di antiossidanti, tra cui la Luteina.
• Smettere di fumare o - meglio ancora - non iniziare neanche.
• Limitare i grassi saturi ed il colesterolo nella propria dieta e mantenere la pressione sanguigna nei limiti consigliati.
• Limitare l'assunzione di alcool.
• Sottoporsi a visita oculistica almeno una volta ogni due anni.
Proprio la Luteina e la Zeaxantina sono gli unici carotenoidi presenti nell'occhio. Più precisamente si trovano nella macula, la parte centrale della retina. La Luteina e la Zeaxantina hanno una forte azione protettiva dell'occhio: oltre alla funzione antiossidante che preserva i tessuti dall'invecchiamento, questi pigmenti agiscono anche come "scudo" evitando che la "luce blu" (ossia le radiazioni luminose pericolose perché a più alto contenuto energetico) raggiunga e danneggi il tessuto sensibile della retina.
Uno studio della Harvard University ha riscontrato che le persone che mangiano grandi quantità di alimenti ricchi di carotenoidi, soprattutto di Luteina, hanno un rischio inferiore del 43% di sviluppare Degenerazione maculare senile rispetto a quelli che ne mangiano minime quantità. Luteina e Zeaxantina si trovano in quasi tutti i frutti e le verdure, ma sono soprattutto presenti nel le verdure a foglia verde scuro, come gli spinaci e i cavoli.Un altro studio condotto su uomini anziani ha dimostrato che I'aumento degli antiossidanti nella dieta può rallentare l'evoluzione della Degenerazione maculare secca. Benché si attendano altre conferme scientifiche sulla funzione dei carotenoidi contro la Degenerazione maculare senile, seguire una dieta che includa verdure ricche di Luteina e Zeaxantina per almeno 2-4 volte alla settimana potrebbe rivelarsi utile contro il rischio di sviluppare la Degenerazione maculare senile.
Gli integratori vitaminici e minerali possono essere un'alternativa vantaggiosa per coloro che non possono assumere adeguate quantità di elementi nutritivi direttamente da frutta e verdura. Bisognerebbe però consultare il proprio medico prima di iniziare una terapia con integratori, dal momento che un uso non corretto di alcuni di questi potrebbe causare effetti collaterali o interazioni con altri farmaci.• Verifica del rischio di sviluppare la Degenerazione maculare senile basata sull'anamnesi familiare e sullo stile di vita personale (tra cui tempo di esposizione al sole, fumo e dieta)
• Verifica del modo in cui si usano gli occhi durante il lavoro, il tempo libero e il riposo.
• Verifica nutrizionale che includa le informazioni su come, cosa e quando una persona mangia. Se la persona è a rischio dal punto di vista nutrizionale, I'oculista potrebbe consigliare una dieta ricca di certi nutrienti per proteggere gli occhi da ulteriori danni. Se si ha una pressione elevata o alti livelli ematici di colesterolo è importante informare l'oculista.
• Test del campo visivo centrale e periferico per evidenziare se qualche area della visione è mancante.
• Fotografia della retina per stabilire un livello di riferimento e per poter seguire l'evoluzione della malattia. Per alcuni pazienti può essere indicato eseguire un'angiografia con la fluoresceina. Si tratta di dilatare la pupilla e di iniettare in vena attraverso il braccio un piccolo quantitativo di questo colorante. A questo punto è possibile fotografare la rete di capillari sul fondo dell'occhio: ciò consente di localizzare esattamente eventuali disfunzioni e di monitorare nel tempo lo stato della retina.
• Verifica della visione dei colori mediante test appropriati.
• Dilatazione della pupilla con speciali colliri per consentire al medico di valutare la condizione dell'intera retina e soprattutto della macula mediante il semplice ausilio di una luce ed una lente.
•Test di acuità visiva da vicino e da lontano e valutazione dettagliata di come le parole appaiono su una pagina quando si legge.
• Verifica del funzionamento della vista per valutare come ogni occhio lavori separatamente e come entrambi gli occhi lavorino assieme per vedere oggetti lontani e vicini. Può anche essere esaminata la capacità motoria dell'individuo per determinare potenziali rischi, qualora ad esempio la Degenerazione maculare influenzi la capacità di camminare e di guidare.
• Test della griglia di Amsler (vedi sotto) per valutare qualsiasi distorsione o anomalia della visione. Questo è anche il modo più facile di monitorare da sé la propria condizione visiva.
Per superare le difficoltà di lettura, scrittura e di varie altre attività quotidiane, le persone colpite da Degenerazione maculare grave possono ricorrere ad ausili visivi per ipovedenti: dispositivi cheingrandiscono, materiali di lettura a grandi caratteri di stampa, o computer e televisioni a circuito chiuso per assistere queste persone durante la lettura. Gli oculisti esperti di terapia comportamentale e funzionale possono pianificare un programma di terapia della visione per aiutare i pazienti a mantenere i tempi di reazione, continuare a leggere e conservare una sufficiente capacità motoria..
Anche se attualmente non esiste una cura per questa malattia, sono stati svolti promettenti lavori di ricerca in un'ampia gamma di settori, quali la terapia nutrizionale, farmacologica e laser. Dobbiamo continuare a cercare nuovi modi per prevenire o, almeno, ritardare l'evoluzione della Degenerazione maculare senile, affinché le future generazioni non abbiano a soffrire dei gravi effetti di questa condizione.